La scatola di montaggio è della TVA in scala 1/35, comprende parti in plastica, resina e vacuform.
Le istruzioni non sono molto precise ed in alcuni casi ho dovuto procedere di intuito.
Ho iniziato il montaggio dal telaio e relative balestre, la marmitta l’ho sostituita con un tondino di rame, recuperando da quella in plastica solo la sezione ad espansione.
La cabina , la relativa copertura e i leveraggi vari sono in resina molto fragile , gli incastri non sempre precisi per cui si deve lavorare di fino con carta abrasiva molto fine e acqua.
La cisterna è in vacuform, l’operazione più delicata è consistita nel ritagliare i vari pezzi del foglio che li contiene. Fatto questo durante l’assemblaggio è stato necessario intervenire con piccole stuccature.
A mio giudizio l’aspetto più negativo di questo kit è la mancanza del “fondo ” della cisterna , per cui è stato necessario abbozzarla con del plasticard da 0,50mm.
L’operazione non è stata semplice in quanto oltre a far collimare le misure della cisterna bisogna tener conto dei parafanghi che intralciano non poco e del telaio su cui il “fondo dovrà poggiare.
Svariati tentativi a secco sono stati necessari prima di trovare le misure ottimali e quindi procedere all’incollaggio.
La sede di alloggio dei trasparenti nella cabina di guida è appena abbozzata per cui è stato necessario correggere l’errore con carta abrasiva fine e una fresa su trapano, usata a bassa velocità.
Le ruote del kit sono in gomma morbida ma poichè in passato ho avuto dei problemi con tale materiale a contatto con i diluenti, ho preferito sostituirle con copie in resina di buona fattura.
I misuratori di ingombro in resina li ho sostituiti con due spilli con testa tonda, gli stessi li ho applicati ai parafanghi con cianoacrilato e aggiungendo delle fotoincisioni di scarto per simulare gli attacchi metallici.
Ai lati della cabina sono presenti lo specchietto sx , freccia direzionale manuale e fanalino , quest’ultimo dettagliato con relativo cavetto elettrico ottenuto da un filo di rame.
Nel lato destro è presente la sola freccia manuale.
Tutti questi piccoli accessori sono in resina molto fragile ed è necessaria molta cura per poterli lavorare senza romperli.
L’ultimo dettaglio inserito sul kit , prima della colorazione , è stata la scaletta in resina che ho fissato alla cisterna con colla ciano.
Per facilitare la verniciatura del mezzo ho lasciato il mezzo in tre sottoinsiemi e cioè cabina di guida, cisterna e telaio.
Ho iniziato la colorazione creando le preombreggiature ad aerografo utilizzando l’XF1 Tamiya, successivamente ho steso due sottili strati di grigio XF53 molto diluito e senza insistere nei particolari per non coprire la preombreggiatura.
A queste fasi ha fatto seguito altri passaggi molto sottili e a bassa pressione di XF63 scurito con nero Tamiya sugli spigoli e recessi e sempre XF63 + XF53 nella zona centrale dei vari pannelli .
Sempre con grigio XF53 ho colorato l’interno della cabina, successivamente con Uniforme Inglese Vallejo ho colorato il sedile mentre per il quadro strumenti ho utilizzato nero e bianco Vallejo diluiti leggermente in acqua.
A questo punto ho applicato i trasparenti della cabina di guida, sostituendo quelli del kit troppo spessi con acetato trasparente proveniente da una confezione di abbigliamento.
Assemblati i trasparenti e relativi tergicristalli in fotoincisioni (assenti nel kit e recuperati nei pezzi di scarto da precedenti lavorazioni) ho assemblato i tre sottoinsiemi per procedere alle fasi finali della decorazione.
La fase successiva è consistita nello stendere due strati di cera per pavimenti Future a pennello sull’intero modello ed ho aspettato 24 ore per la completa sciugatura.
La cera acrilica è autolivellante e quindi si può dare a pennello senza grossi problemi.
La superficie lucida ottenuta ha permesso di applicare le decal senza rischiare l’effetto silvering , il vero limite delle decal soprattutto su fondi scuri e opachi.
Un ulteriore passata sottile di Future ha sigillato definitivamente le decal sul modello.
Ho preseguito con la profilatura dei dettagli con nero a olio della W&N diluito in White Spirit, questa fase l’ho ripetuta più volte fino ad ottenere il risultato voluto.
In seguito ho eseguito un lavaggio generale del modello con Vandyke Brown della W&N diluito in White Spirit.
Successivamente con Humbrol 83 opaco diluito in White Spirit ho effettuato una paio di passate sulla parte superiore della cabina (che nella realtà era in tessuto) al fine di simulare un telo usurato e sporco.
Con un segmento di fazzoletto di carta imbevuto in colla vinilica ho riprodotto delle toppe, ad asciugatura avvenuta ho utilizzato il colore Uniforme Inglese molto diluito per colorare tale dettaglio.
Infine ho effettuato un lavaggio un pò più denso del solito con BURNT HUMBER della W&N su tutta la copertura della cabina , un drybrysh con Humbrol 121 ha evidenziato i dettaglio su tale parte del mezzo.
Con lo smalto Humbrol 121 ho effettuato dei leggeri drybrush su tutto il modello e soprattutto in corrispondenza degli spigoli.
I vari passaggi di White Spirit hanno smorzato la lucentezza della Future donando al modello un effetto satinato quasi naturale e quindi non mi è stato necessario l’uso di trasparenti per normalizzare il lavoro di invecchiamento.
Per le ruote del mezzo ho usato un metodo semplice e veloce, infatti con l’aerografo ho spruzzato tutte le ruote con un grigio scuro , successivamente con l’aiuto di un comune normografo ho spruzzato il grigio più chiaro solo sul cerchione.
Questi semplici passaggi mi hanno permesso di ottenere un buon risultato senza le classiche sbordature che si ottengono in questi casi quando si usano i pennelli.
Volevo dare al modello un aspetto finale leggermente impolvarato, quindi l’ho posizionato su un supporto di legno e con il Buff Tamiya molto diluito l’ho spruzzato sul mezzo a bassa pressione dal basso verso l’alto in corrispondenza della parte inferiore del mezzo stesso.
Sul parabrezza ho applicato delle mascherine di nastro da carrozziere per simulare la parte di vetro pulita dal tergicristallo.
La costruzione di questo modello è stata interessante, infatti per la prima volta ho utilizzato componenti in vacuform, temevo più complicato il loro assemblaggio ma alla fine devo dire di essermi divertito.
Il kit non è molto preciso nei dettagli ma la scatola permette di realizzare un modello non molto diffuso e indubbiamente interessante.
Michelangelo “Mike” Sicilia