MontaggioIl Panzer II Ausf. C della Dragon si presenta come un kit facile da assemblare e rifinire: unica difficoltà, il foglio delle istruzioni che contiene parecchie inesattezze ed incongruenze costringendo il modellista ad una particolare attenzione. Ma nulla di insormontabile!!!
Ho iniziato il lavoro assemblando gli interni dello scafo e cioè il gruppo differenziale, posto di guida, sedili, autocostruendo alcuni tubi e pedali. Sistemata la torretta, ho provveduto alla verniciatura degli interni con acrilici Tamiya e successivo invecchiamento con olii diluiti con diluente Humbrol.
Montaggio dello scafo
Ho poi provveduto al montaggio delle sospensioni che hanno richiesto un minimo di attenzione in più per eliminare i segni degli estrattori e qualche sbavatura nei singoli pezzi.
É seguita poi la chiusura e il completamento della scafo.
Verniciatura
Preliminarmente, per eliminare ogni traccia di grasso e di sporco, ho effettuato un lavaggio del modello sotto un filo di acqua corrente con un pennello morbido e sapone in polvere: raccomando di chiudere sempre il chiusino del lavabo!!!
A completa asciugatura ho dato un leggero velo di primer bianco Tamiya per poi passare alla verniciatura vera e propria con acrilico Tamiya XF 63 schiarito con qualche goccia di XF 2 e dato ad aerografo.
Ho, poi, provveduto, per spezzare la monotonia della livrea monotinta e dare profondità al pezzo, a schiarire il centro dei pannelli con la tinta di base maggiormente schiarita spruzzata da vicino e a bassa pressione.
Posizionamento delle decal
Prima di passare alla sessione di invecchiamento posizionato delle decal.
Per un’ottimale sistemazione delle insegne ho provveduto a dare, nei punti previsti, una passata di acrilico lucido Model Master, cui è seguita la sistemazione della decal, a cui viene eliminato il film trasparente in eccesso. Operazione che viene facilitata dall’impiego dell’apposito liquido della Gunze Sangyo .
Trascorso il tempo necessario per l’asciugatura, ho sigillato le decals con un velo di acrilico opaco, sempre della Model Master.
Lavaggi e Filtri
Trascorsi un paio di giorni ho iniziato la sessione di invecchiamento, con un lavaggio generale di Bruno Van Dick Maimeri diluito in acqua ragia, cui sono seguiti leggerissimi lavaggi selettivi sui vari pannelli con lo stesso Bruno VanDick, questa volta diluito con solvente Humbrol, che evaporando velocemente permette di verificare rapidamente il risultato e quindi correggere eventuali imprecisioni.
Dopo i lavaggi, sono passato ai filtri con colori a olio: con un pennello molto sottile ho “puntinato” le superfici verticali con piccole macchie di diverso colore, prediligendo il bianco, il terra di siena, il nero e il rosso e l’azzurro.
Dopo alcune decine di minuti, con un pennello piatto intriso nel diluente Humbrol, ho steso verso il basso le macchie di colore, passando e ripassando il pennello sempre bagnato sino alla scomparsa di ogni traccia di colore: risultato di questo lavoro è il cambio di tonalità del colore di fondo che rende estremamente reale la livrea del mezzo.
L’ ultimo step è stato un leggero passaggio, con un pennello molto morbido, nella parte bassa del carro, di terre di colorificio (tonalità terra d’ombra).
Rifiniture finali
Si è quindi proceduto alla sistemazione dei cingoli precedentemente montati a spezzoni in modo da adattarli alle ruote motrici e folli e dipinti prima del montaggio con una miscela di acrilico Tamiya (nero-grigio-marrone rossiccio), cui è seguita poi una leggera passata di matita morbida per rendere l’effetto metallico.
Il tocco finale è costituito dal posizionamento degli attrezzi e delle dotazioni esterne che per comodità sono stati colorati e trattati separatamente.
Conclusioni
Un kit, quello Dragon, facile da assemblare ma che, con piccoli accorgimenti riesce a dare grandi soddisfazioni. Ci sono naturalmente i margini per intraprendere un superdettaglio più spinto ma questa è un’altra storia.
Luciano Esposito