Indubbiamente, il Tigre è stato e sarà per molti anni uno dei veicoli corazzati più carismatici, progettato e costruito dai modellisti di tutto il mondo. Un esempio ne è lo speciale della rivista MMI, dedicato al veicolo più leggendario della seconda guerra mondiale; e sicuramente la globalizzazione ci ha insegnato che anche in Cina, vi è un anno dedicato alla Tigre!
Il montaggio del modello.
Anche se non esiste un modello perfetto, forse questo modello di AFV in 1/48 ci si avvicina abbastanza. Non solo le misure delle parti sono quasi perfette, ma il livello di dettaglio e la sua finezza è una vera delizia tanto da farne uno dei fiori all’occhiello di questa scala.
L’assemblaggio del modello è praticamente da scatola, essendo stati inseriti come extra soltanto i cingoli a maglia singola Friulmodel (una costante in quasi tutti i modelli che realizzo) e la canna tornita in alluminio di Armoscale, che dà un maggior grado di dettaglio al già eccellente cannone di AFV.
L’idea della pittura
Non so perché, ma quasi tutti i modelli che ho fatto in 1/48 hanno un ambiente invernale. Di solito siamo abituati a realizzare mimetiche invernali con un alto grado di usura tanto da rendere facilmente intuibile il colore di base su cui è stato applicato il camuffamento invernale che ha avuto quindi il tempo di usurarsi.
Un po’ stanco per la ripetività del tema, ho deciso una nuova sfida: fare un veicolo con una mimetica invernale (un altro!). Questa volta però con una mimetica bianco puro di recente realizzazione sulla quale aggiungere solo la sporcizia e un minimo grado di usura.
Primer
La quasi totale assenza di elementi in fotoincisione o in resina sul veicolo renderebbe superfluo l’uso di un primer. In ogni caso, quasi come un rituale, mi piace cominciare a dipingere i miei modelli utilizzando uno strato leggero di primer Gunze 1200, diluito col suo solvente e steso ad aerografo. Solo la canna in alluminio è stata trattata con un primer Gunze Sangyo Metallo.
Come al solito, il primer ci consente di rilevare un piccolo difetto, le zone con accumulo di colla e di altri difetti di assemblaggio.
Verniciatura di base
Durante questa fase di verniciatura viene applicato il colore di base sulle diverse superfici del veicolo.
Dopo aver fatto una preombreggiatura leggera con il nero (smalto Tamiya) viene applicato il bianco puro di base Tamiya in più strati sottili e con intensità diverse sull’intera superficie. Qua e là è stato utilizzato del bianco miscelato con del grigio panzer per dare diverse tonalità alle superfici del veicolo, cercando di dare al modello un certo effetto di profondità creando aree di colore più scuro nei recessi e utilizzando il bianco puro nelle aree di massima esposizione alla luce, come la parte superiore della torretta, portelli per il guidatore e operatore radio, e così via.
La parte bassa del veicolo è invece stata dipinta ad aerografo utilizzando direttamente Tamiya XF-72, che serve come colore di base ai successivi effetti di fango umido.
Gli attrezzi, verniciati con i colori di base ci consentono di dare una prima distinzione tra i diversi materiali e la texture presente sul veicolo.
Pennello a secco
Chi ha detto che il pennello asciutto è morto? Il pennello asciutto è stato, è e sarà uno strumento di vitale importanza per molti effetti sui tank che aggiungono realismo consentendo di raggiungere addirittura vere e proprie finalità estetiche.
L’effetto di vernice scrostata sui bordi nelle zone di massimo attrito è uno degli effetti perfetti per giocare con questa tecnica.
Il procedimento seguito è stato:
- Verniciare completamente il modello con strati generosi di Tamiya trasparente lucido, per ottenere una finitura del tutto brillante.
- Applicare una profilatura di tutti i dettagli del modello con gli olii per evidenziare e dare profondità.
- Utilizzando la tecnica del pennello asciutto e utilizzando il colore grigio scuro acrilico si procede sulle zone di sfregamento e di massima usura e manipolazione del veicolo. In questa fase, il pennello asciutto si applica con un pennello piatto e grande con movimento abbastanza insistente e veloce.
- Una volta applicato il pennello asciutto con un bastoncino di cotone leggermente inumidito con acqua (o meglio saliva, anche se in questo caso il nostro modello potrebbe diventare un interessante test per il CSI!), un bastoncino o qualsiasi altro strumento a punta e di una certa durezza (l’utilizzo delle setole risulta troppo difficile, per esempio) inizia a rifinire la forma delle macchie ottenute con il pennello asciutto, dando loro un andamento specifico considerato l’aspetto e la natura di ciascuno dei punti.
A questo punto, molti si chiederanno come sia possibile applicare un colore acrilico con il pennello asciutto in modo che possa poi essere rimosso facilmente. Bene, il segreto sta nello strato di vernice lucida stesa durante il primo passo. Questo rivestimento permette di rimuovere la vernice ancora dopo ore o addirittura giorni dalla vostra applicazione senza danneggiare la base. Attenzione però: se una parte del modello è rimasto scoperto dalla vernice lucida è quasi impossibile rimuovere la vernice acrilica!
Allo stesso modo, molti si chiedono perché si è effettuata la profilatura in questa fase. La risposta è semplice. Il profilo scuro evidenzia i particolari del modello e in qualche modo funge da guida per l’applicazione del successivo pennello asciutto. Non è visivamente opportuno infatti accentuare l’effetto di usura su aree già pesantemente scurite dalla profilatura evitando zone troppo scure e omogenee prive del necessario contrasto ed ottenendo un risultato di gran lunga poco interessante.
Lo “sporco freddo”
Il concetto di “sporco freddo” non è nulla di misterioso. Esso definisce semplicemente una tecnica che non impiega i colori caldi spesso utilizzati per invecchiare i veicoli militari. Una sporcizia fredda è quindi una sporcizia che viene generata con colori freddi come il blu, grigi e marroni che costituiscono certo una gamma cromatica assai lontana dal consueto camoscio dorato, marrone opaco e i color terra dalle tonalità giallo caldo e rosso.
Questo lo sporco viene applicata con oli (ombra naturale, grigio, bianco e nero) sulle superfici orizzontali sotto forma di nuvole e macchie e colori acrilici su superfici verticali per riprodurre segni di scolature di sporcizia per effetto della pioggia. E’ molto importante che olii e acrilici abbiano approssimativamente la stessa tonalità e applicati in tutte le situazioni; vi saranno diversi casi in cui i colori di diversa natura si sovrapporranno in trasparenze molto sottili, acquisendo la loro configurazione finale, frutto di un minuzioso e paziente lavoro di sovrapposizione.
Treno di rotolamento e scafo
In questa fase si procede alla pittura finale del treno di rotolamento utilizzando la pittura acrilica, in modo tale da realizzare una prima approssimazione dei trattamenti che sulle ruote e i cingoli saranno realizzati definitivamente una volta fissato il modello alla base del diorama.
A tal fine, il colore di base è arricchito con l’aggiunta di ombre e luci in bianco e grigio chiaro che arricchiscono il colore di base XF-72 e applicando gli stessi colori di oli usati come sporco freddo.
Inoltre, abbiamo applicato terra d’ombra molto diluito con acqua ragia minerale e un po’ di vernice lucida per gli effetti di umidità in alcune parti del carro.
Il prossimo articolo descriverà come è stato realizzato un grazioso e semplice diorama per ambientare questo modello.